Sito dedicato alla beata Eugénie Joubert

"28 anni di sorriso”

           In francese

Beata Eugénie, parlaci dell'infanzia spirituale

Parte 8

“Qual è il tuo segreto, piccola Suora?”

Nella seconda parte della nostra trilogia scopriremo che, per la nostra Beata, il ruolo della Vergine Maria nell’infanzia spirituale è fondamentale. Vediamo innanzitutto come ne parla la nostra cara suora, poi come l’ha vissuta.

Il poema che abbiamo citato più volte è eloquente nell’illustrare l’aiuto attivo della Vergine Maria. È presente in ogni strofa, come una mamma che veglia sul proprio figlio e lo protegge da ogni male, come una madre che insegna al proprio piccolo a camminare, come una mamma affettuosa che lo porta in braccio. Senza dubbio ci sarebbero molti approfondimenti da fare sulle diverse azioni della Vergine Maria nei confronti delle nostre anime, se queste fossero fiduciose.

Ci limiteremo a riassumere l’essenziale: la Madonna è lì per “tenerlo lontano dal male” [suo bambino] (SEJ 68, strofa 1), guidare ogni suo passo” (SEJ 68, strofa 2), rendere tutto facile” (SEJ 68, strofa 3), essere un “sostegno” (SEJ 68, strofa 4), mostrargli ciò che deve sapere” (SEJ 68, strofa 5), ricevere “il suo amore più dolce del miele” (SEJ 68, strofa 6).

 

 

Così la beata Eugénie si entusiasma per Colei che chiama la sua “Madre del Cielo”:

“Amare Maria, amarla ancora, amarla sempre di più! La amo perché la amo; la amo perché è mia Madre! La amo perché è bellissima, purissima; la amo e voglio che ogni battito del mio cuore le dica: Madre Immacolata, tu sai bene che ti amo!” (SEJ pp.8-9).

Nelle sue note private ricorre spesso lo stesso pensiero:

“O Maria, solo tu sei la mia luce, la mia forza, il mio rifugio; mai, mai dimenticherò ciò che fai per tua figlia” (SEJ p.9).

In diverse occasioni, la nostra beata ci fa anche scoprire il ruolo della Vergine Maria nella sofferenza e in particolare le condizioni che permettono alla Madonna di aiutarci a seguire questo difficile cammino:

l’Immacolata è, infatti, la Regina dei martiri; oh! Com’è bella, adornata, come suo Figlio, con questo prezioso abito! Ma, diventata nostra Madre in quell’ora dolorosa, Maria stessa ha modellato per ciascuno dei suoi figli questo doppio abito… (purezza e amore). Lei stessa mi coprirà con le vesti di Nostro Signore, le sue, nella misura in cui sarò piccola, in cui mi lascerò fare come una bambina piccola” (SEJ p.43).

La Madonna ci guida nella vita quotidiana:

“Quando qualcosa mi turba, penso a come si sarebbe comportata la Madonna in quella situazione. Cosa avrebbe fatto? Cosa avrebbe risposto al posto mio?” (Quaderno 36)

La beata Eugénie mostra il ruolo di Maria nel nostro cammino di santificazione: lei che si sente così piccola, così incapace di scalare questo sentiero impervio, condivide con noi la sua scoperta piena di speranza:

“Dal profondo del mio nulla, per raggiungere la santità che Dio vuole farmi intravedere durante questo ritiro, mi getto fin da ora nel Cuore Immacolato di mia Madre perché, dove va una madre, lì va anche il suo bambino piccolo; un bambino piccolo che non sa ancora camminare penserebbe mai di scalare da solo rocce scoscese, un’alta montagna? Eppure può salire ancora più in alto, ma non è solo: è portato in braccio, sul seno, sul cuore di sua madre. Lì non ha nessuna paura di non arrivare a destinazione o di cadere lungo il tragitto; semplicemente non ha questi pensieri, perché? Perché vede solo il cuore, l’amore di sua madre. Così sarà per me durante questo ritiro. Il Buon Dio vuole, con la grazia che mi concederà, condurmi su una cima altissima; quella della perfezione, della santità. Egli vuole condurmi lì affinché io vi dimori tutti i giorni della mia vita, ma, povero piccolo verme che sono, come posso scalare questa montagna della santità?… Ah! Lo so bene! Ho una madre e sono figlia delle sue sofferenze, come potrebbe Lei non portarmi nel grembo della sua misericordia e farmi così arrivare nel Cuore di Gesù?

Maria è mia Madre!“ (Quaderno 35).

Quindi grande è la sua fiducia!

“Tutte le grazie mi sono giunte tramite Maria, disse più tardi; a Lei devo tutto”.

Ma leggendo questi passaggi, alcuni potrebbero forse vederci un’esagerazione? Forse alcuni potrebbero persino preoccuparsi: l’infanzia spirituale verso Maria non è forse parallela all’infanzia spirituale verso Dio? L’una non fa forse ombra all’altra?

Saremo presto rassicurati da grandi santi come san Louis-Marie Grignion de Montfort, che ripeteva a chiunque volesse ascoltarlo: “Tutto a Gesù attraverso Maria”, e, seguendo le sue orme, san Giovanni Paolo II: “Totus tuus”. Eugénie, quando aveva solo 11 anni, scrisse alla sorella minore Antonia una frase illuminante per comprendere bene l’infanzia spirituale mariana: “Il segreto per rimanere figli di Dio è rimanere figli della Santa Vergine” (JVPJ p.8). Parlare di “segreto” rivela che essere, o meglio ancora “rimanere figli di Dio” non è cosa facile e che occorre trovare una strada da seguire. Eugénie, ancora bambina, scoprì che essere “figlia della Santa Vergine” era la via sicura per raggiungere il nostro obiettivo di “rimanere figli di Dio”. Diventata religiosa, scrisse: “Amare sempre più la Santissima Vergine; amarla quanto desidero; saziarmi senza timore di questo amore. Rivolgere a Lei tutto ciò che è tenero nel mio cuore; tutto ciò che dice: ancora più amore; in una parola, la sete d’amore di cui il mio cuore ha bisogno. Non potrò mai amare troppo la Santissima Vergine, e spesso penserò che più la amerò, più amerò anche Nostro Signore. È attraverso Maria che Egli vuole donarsi a me; quindi più sarò figlia di sua Madre, più sarò anche sua figlia, sua sposa. Amare Maria, amarla ancora, amarla sempre di più! La amo perché la amo; perché è mia Madre; mi ha dato tutto; mi dà tutto; perché Lei vuole ancora darmi tutto; La amo perché è bellissima, purissima; La amo e voglio che tutti i miei sospiri le dicano: ‘Madre Immacolata, tu sai bene che ti amo’.” (Quaderno 32).

Così rassicura gli inquieti: lungi dal proporre due strade parallele che si danneggiano a vicenda, ci fa capire che le braccia di Maria ci conducono al Cuore del nostro Dio! Così, alla fine di un ritiro, scrisse:

“Sarai tu, Madre mia, ad aiutarmi, ad insegnarmi ad amarti e a farmi entrare nel Cuore di Gesù” (Quaderno 36).

Dopo aver visto come la beata Eugénie parlava dell’infanzia spirituale alla scuola di Maria, proponiamo di vedere come l’ha vissuta. Ci limiteremo a citare solo alcuni eventi tra tanti altri, poiché questo rapporto di figlio con Maria richiederebbe una trattazione specifica!

La Madonna si chinò sulla sua culla:

“Era lì l’11 febbraio 1876, benedicendo alle prime ore del giorno la piccola bambina che faceva il suo ingresso nella vita, nel diciottesimo anniversario dell’apparizione di Lourdes. Questa provvidenziale coincidenza non sembrava forse promettere alla giornata della vostra vita una manifestazione ininterrotta delle grazie e dell’amore dell’Immacolata Concezione?” (Quaderno 36).

Questa bambina, per la quale il rosario era la preghiera preferita, entrò a far parte dell’associazione dei Figli di Maria (fu la Vergine Maria stessa a chiedere a Santa Catherine Labouré di fondare l’Associazione dei Figli di Maria, durante la sua apparizione del 1830 in rue du Bac). Joachim Bouflet, nel suo libro “Une force d’âme” (“Una forza d’animo”), racconta che Eugénie fu eletta presidente dei Figli di Maria non con voto segreto, come era consuetudine, ma con una sorta di ovazione. Questa testimonianza rivela che per le sue compagne non valeva la pena votare: era ovvio che Eugénie dovesse diventare presidente. Non c’è quindi alcun dubbio che il suo amore di giovane per la Santa Vergine fosse noto e apprezzato dalle altre adolescenti.

Torniamo all’8 settembre 1897, quando suor Eugénie fu ammessa a pronunciare i voti nella festa della Natività della Santissima Vergine. Ricordiamo che il Vangelo scelto era quello che invita a diventare simili a bambini piccoli. Ma per commentarlo, padre Rabussier ripeté le parole del divino Maestro proponendo Maria bambina come modello: “Se non diventerete come questa bambina, non entrerete nel regno dei cieli” (SEJ p.73). Aggiunse: “Se sono il piccolo bambino del Vangelo, ho un rifugio sempre aperto, un rifugio sicuro tra le braccia e nel Cuore della mia Madre celeste. Lì dimentico ogni preoccupazione, amo e mi affido come un bambino che riposa sul seno materno. Una volta tra le braccia della madre, il bambino si sente al sicuro; non dice: ‘Se cadessi! Come potrei camminare, procurarmi il cibo?’ No, guarda negli occhi sua madre, cammina quando lei cammina, si nutre nel suo cuore” (SEJ p.75). Il percorso per raggiungere il Regno dei Cieli era già tracciato per suor Eugénie: essere una bambina di Dio come lo era stata la Vergine Maria stessa.

Infine, condividiamo la testimonianza di una delle sorelle sui suoi ultimi momenti: “La nostra cara suor Eugénie si spegne dolcemente come un agnellino sulla sua croce, tra la Santa Bambina (piccole statuette raffiguranti “Maria Bambina” o in diverse varianti “Santa Bambina”) e il piccolo Gesù Bambino, che tiene sempre per mano. Mi allontano con fatica da questo letto dove tutto parla di pace, fede, preghiera, fiducia e amore. È davvero la morte beata del piccolo bambino della Sacra Famiglia del Sacro Cuore”… “Come dovrò morire? chiedeva ingenuamente. Come un bambino piccolo che si lascia trasportare tra le braccia di sua madre”, le rispose la Superiora. “Quando sarò lassù chiederò alla Santissima Vergine e al nostro Venerabile Padre, per ciascuna delle mie Sorelle, il dono dell’infanzia evangelica e un immenso amore per la Santissima Vergine” (SEJ pp.270-271).

Infine, condividiamo la testimonianza di una delle sorelle sui suoi ultimi momenti: “La nostra cara suor Eugénie si spegne dolcemente come un agnellino sulla sua croce, tra la Santa Bambina (piccole statuette raffiguranti “Maria Bambina” o in diverse varianti “Santa Bambina”) e il piccolo Gesù Bambino, che tiene sempre per mano. Mi allontano con fatica da questo letto dove tutto parla di pace, fede, preghiera, fiducia e amore. È davvero la morte beata del piccolo bambino della Sacra Famiglia del Sacro Cuore”… “Come dovrò morire? chiedeva ingenuamente. Come un bambino piccolo che si lascia trasportare tra le braccia di sua madre”, le rispose la Superiora. “Quando sarò lassù chiederò alla Santissima Vergine e al nostro Venerabile Padre, per ciascuna delle mie Sorelle, il dono dell’infanzia evangelica e un immenso amore per la Santissima Vergine” (SEJ pp.270-271).

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