Santissimo Padre,
Come Vescovo di Liegi, presento a Vostra Santità la figura di suor Eugénie Joubert, contemplativa e catechista.
Nata a Yssingeaux, non lontano dal santuario di Notre-Dame du Puy-en-Velay, l’11 febbraio 1876, Eugénie fu introdotta alla preghiera e all’amore generoso per i poveri dalla madre fin da piccola. Consigliata da don Rabussier, nel 1895 si unisce alla nuova congregazione creata a Le Puy da Madre Melin.
La spiritualità delle Suore della Sacra Famiglia del Sacro Cuore è centrata sulla devozione al Cuore di Gesù come guida della comunità religiosa, sull’esempio di Nazareth.
La congregazione si dedicava all’istruzione religiosa attraverso lezioni di catechismo negli ambienti più umili. Dopo il noviziato e i voti, nel 1897, suor Eugénie mise in pratica i suoi doni di comunicazione spirituale con i bambini poveri di Saint-Denis e Aubervilliers.
Ai primi segni di malattia, nei mesi di agosto e settembre 1902 fu inviata nella nuova fondazione della congregazione nella parrocchia di Saint-Gilles a Liegi. L’aria pulita della parte alta della città avrebbe dovuto favorire la sua guarigione.
Dopo un soggiorno a Roma, l’8 maggio 1904 tornò a Liegi, dove morì il 2 luglio 1904 all’età di 28 anni. Si concluse così il percorso iniziato al momento del battesimo.
Di natura allegra e molto sensibile, Eugénie Joubert rispose alla sua vocazione senza guardarsi indietro, come le aveva raccomandato sua madre quando entrò nella vita religiosa. Aveva un senso molto acuto della presenza di Dio e della protezione materna di Maria. Rispose con un amore indiviso al Sacro Cuore e con la fiducia nella sua Madre celeste.
Come Santa Teresa di Gesù Bambino, morta nel 1897, seguì il cammino dell’infanzia spirituale, in particolare nell’obbedienza e nell’umiltà senza riserve.
Nel suo zelo di aprire i bambini all’amore di Dio attraverso il catechismo e nella sua grande sensibilità, portò con abbandono l’amore di Dio e l’inattività che la malattia le impose negli ultimi due anni della sua vita.
Il suo amore per il Sacro Cuore – “Tutto per Lui”, come era solita dire – le permise di portare la croce, anche nella tristezza e nella desolazione, con serena gioia. Le sue ultime parole furono “Gesù, Gesù”.
Sepolta a Saint-Gilles, fu trasferita a Dinant quando le suore lasciarono Liegi.
Le sue consorelle e i vari testimoni della sua vita riconobbero fin dal momento della morte che aveva compiuto un viaggio ineccepibile. Dio rispose alla fiducia posta nella sua intercessione con un miracolo a Liegi: il Signor Émile Legaye.